Sedimentarie - Arte&Scienza

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LE ROCCE SEDIMENTARIE
Sono rocce di origine esogena prodotte dall'erosione di rocce preesistenti. I prodotti detritici risultanti, trasportati in parte in sospensione, in parte disciolti nelle acque, si depositano infine nelle conche di sedimentazione a strati. Hanno dunque un'origine che le distingue chiaramente dagli altri tipi di roccia. Sono stratificate e contengono spesso fossili. La loro composizione mineralogica deriva dalle rocce da cui traggono origine e dai loro prodotti di alterazione: silicati, quarzi, caolino, sericite, argilla, clorite, limonite, calcite, dolomite, ecc. Il colore della maggioranza dei sedimenti detritici è determinato dalla granulometria, dagli stati di ossidazione del ferro e dal contenuto o meno di sostanze carboniose. Fondamentalmente sono costituite da due classi di materiali: a) materiali detritici o clastici; b) materiali precipitati chimicamente. Le due classi di materiali si mescolano in proporzioni variabili nelle rocce sedimentarie; è difficile trovare una roccia sedimentaria che non li contenga entrambi. La struttura delle rocce sedimentarie è clastica o cristallina secondo la natura del deposito. Il termine clastico o detritico si applica a quelle strutture nelle quali si avverte chiaramente che i cristalli che la formano provengono dalla disgregazione e frammentazione di rocce preesistenti. Di conseguenza, i cristalli possono avere qualunque forma, grandezza e composizione. I sedimenti formano in un primo tempo delle rocce incoerenti che si consolidano dopo la loro deposizione, per mezzo di un cemento o pasta di fondo che unisce i granuli; questo cemento può essere un prodotto di dissoluzione, come il cemento calcareo di molte arenarie, oppure detritico, come l'argilla delle arenarie argillose. Questo processo fisicochimico di indurimento è chiamato diagenesi.

Classificazione rocce sedimentarie

Secondo la granulometria dei clasti le possiamo suddividere in:

conglomerati se il diametro è maggiore di 2 mm. I conglomerati si dividono in brecce se i clasti hanno spigoli vivi, mentre sono denominati puddinghe se hanno spigoli arrotondati. Provengono dalla sedimentazione di pietrisco o ghiaia.

arenarie se il diametro è compreso tra i 2 mm e 1/16 di mm. Provengono dalla sedimentazione di sabbia.

siltiti (dall'inglese silt=limo) se il diametro è compreso tra 1/16 di mm e 0,06 mm. Provengono dalla sedimentazione del silt.

argilliti se le dimensioni sono inferiori a 0,06 mm. Provengono dalla sedimentazione delle argille.

Talune classificazioni ricomprendono le siltiti all'interno delle argilliti, definendo queste ultime come rocce sedimentarie clastiche aventi clasti di dimensioni inferiori a 1/16 di mm.

Altre classificazioni

Se le rocce si sonno formate dalla deposizione sul fondo marino di sali e altri composti chimici disciolti nell'acqua, si chiamano rocce chimiche (o residuali). I sali per evaporazione dell'acqua si concentrano e precipitano per sovrassaturazione. Spiccano tra queste rocce le evaporiti rappresentate in gran parte dal gesso, dall'anidrite e dal salgemma. Se, invece, si formano per precipitazione del carbonato di calcio rientrano nelle rocce chimiche. Tra le rocce più comuni troviamo il travertino, le stalattiti e le stalagmiti e alcune dolomie primarie. Altre rocce sedimentarie (organogene o biochimiche) si originano dalla deposizione e successiva cementazione di esoscheletri (o frammenti di essi) di organismi con guscio carbonatico o siliceo. Ciò è avvenuto sui fondali marini poco profondi che nei millenni si sono coperti di gusci di organismi planctonici, come i foraminiferi pelagici, i radiolari e spicole di spugna. Questi cementati dal fango hanno dato origine a rocce come calcari pelagici, radiolariti e spongoliti. Ci sono anche rocce composte da una frazione argillosa (clastica) e una frazione calcarea (chimica o organica), sono le marne, molto diffuse nei versanti alpini.


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